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Clara aveva una nonna nata vicino Caserta, nonna Mimma. Quando aveva 16 anni un bel giovane, Augusto, di passaggio da quelle parti, la vide lavorare nei campi e se ne innamorò. Volle sposarla a tutti i costi e  poi la portò con sé nella grande città.

Di storie così ne conosciamo tutti… ma il loro amore è durato davvero tutta la vita…

Nonna Mimma, oltre ad essere bella, era anche un’ottima cuoca. E aveva saputo mescolare la cucina povera della sua campagna, a quella più sofisticata della città d’adozione.

Il casatiello dolce è una ricetta del ricordo…

Nonna Mimma lo faceva ad ogni Pasqua, servendolo in tavola a fine pasto, condito con i racconti di gioventù.

Come le si velavano gli occhi quando ci parlava della sua casa, dei suoi nonni e della sua mamma… ma niente l’aveva resa più felice di aver sposato quel bel giovane che aveva amato per tutta la vita…

Clara mi ha regalato questa ricetta, copiata dalle pagine scolorite di un vecchio quaderno, e segue i tempi di lievitazione di un passato forse un po’ lontano.

Grazie, Clara, e grazie a tutti quelli che vorranno provarla!

casatiello dolce

Ingredienti: (per uno stampo da 24 cm)

  • 500 g di farina 00
  • 1 bustina di lievito di birra disidratato
  • 3 uova
  • 250 g di zucchero
  • 80 g di burro morbido
  • Acqua tiepida q.b. (io ne ho usato un cucchiaio!)
  • 50 g circa di cedro candito (o canditi misti)
  • 50 g di mandorle sgusciate
  • Scorza e succo di 1 arancia
  • Scorza grattugiata di 1 limone
  • Vaniglia

Per la glassa:

  • 1 albume
  • 50 g di zucchero a velo
  • Confettini colorati

Procedimento:

Mettete tutti gli ingredienti, tranne i canditi, le mandorle, il burro e l’acqua, nella ciotola di una planetaria munita di gancio e lavorate il composto finché non sia ben amalgamato.

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Poi, sempre con la planetaria in funzione, aggiungete un pezzetto di burro alla volta, aspettando che si sia ben incorporato prima di aggiungere il pezzetto successivo. Lavorate ancora l’impasto finché non sia incordato attorno al gancio. Ci vorranno circa 10 minuti. Se ci fosse necessità aggiungete dell’acqua tiepida per rendere il composto ben idratato. A me ne è servita solo un cucchiaio.

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Mettete la ciotola, coperta da pellicola, a lievitare in forno spento, ma con la luce accesa per 6 ore.

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Avete letto bene! Questo è il tempo della prima lievitazione… Ma potete fare altro nel frattempo, eh? Nonna Mimma sicuramente ne faceva, di cose, nel frattempo!

Passato il tempo di lievitazione, riprendete l’impasto, lavoratelo brevemente e aggiungete i canditi e le mandorle spezzettate.

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Imburrate abbondantemente uno stampo a ciambella e inserite l’impasto.

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Coprite con pellicola e mettete lo stampo a lievitare in forno spento, ma con la luce accesa (come prima, lo so!) per…

Ho paura a dirvelo…

Beh, devo farmi coraggio…

Altre 6 ore!

Se vi fosse rimasto qualcos’altro da fare, direi che è il momento giusto per farlo!…

Passate le 6 ore?

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Allora accendete il forno in modalità statica a 180° e, quando sarà caldo, introducete il casatiello e fate cuocere per circa 45 minuti. Se la superficie del dolce si scurisse troppo copritela con un foglio di alluminio.

Sfornate e fate raffreddare.

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Nel frattempo preparate la glassa.

Montate a neve l’albume. Poi aggiungete, sempre sbattendo con le fruste, lo zucchero a velo, un cucchiaio alla volta.

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Ricoprite la superficie del casatiello con la glassa e decorate con i confettini.

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casatiello dolce .

 

Note:

  • Nonna Mimma utilizzava lo strutto al posto del burro. Io non l’ho utilizzato perché avevo una persona vegetariana a pranzo.
  • La ricetta originale non prevedeva le mandorle… mi perdonate?
  • I confettini a Napoli e dintorni si chiamano “diavolilli”. Carini, no?

E buona Pasqua a tutti!

casatiello dolce..

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